I Lombardi, nonostante la loro varia provenienza, erano accomunati da uno spiccato senso di coesione e di autoidentificazione, che li portava a raggrupparsi negli stessi quartieri:
San Pietro, area di espansione urbanistica, reso economicamente vivace dalla presenza di botteghe e San Giuliano, posto in alto, in prossimità del castello, e quindi più antico. In San Pietro, nella ruga de Curtis, l’omonima famiglia possedeva botteghe e scanni; in contrada Petri de Pontecurone il ricco mercante, da cui prendeva nome la via, gestiva alcuni mulini di proprietà.
La contrada Lombardia o Puthei Lombardie o, ancora, que dicitur Burdia o de la Bordia, gravitante nei pressi dei quartieri di San Giuliano e di San Pietro, era la zona residenziale prescelta dalle più alte classi sociali. Essa ospitava gli hospicia magna e i tenimenta domorum dei Pontecorono e dei Curto, che vi vivevano con i figli e le loro famiglie.
Della presenza di questi antichi colonizzatori ancora oggi resta traccia nella toponomastica stradale. Nella parte alta della città, proprio a ridosso del Castello Soprano, infatti, si trova la Via Lombardia, che resta l’unica arteria stradale, a parte quella dedicata alla Sicilia, con il nome di una regione d’Italia.