Con la presenza dei Lombardi a Corleone mutò pure la dislocazione dei terreni secondo nuove strutture agrarie importate. Le proprietà terriere attorno al centro abitato furono suddivise in lotti di modeste dimensioni, probabilmente per consentire di produrre quanto necessario al fabbisogno domestico. Altri appezzamenti vennero avviati a colture specialistiche come canneti, pioppeti, frutteti, orti e giardini; le vigne, soprattutto quelle delle contrade attorno a Corleone, quali "Maddalena", "San Marco", "San Giovanni" e "Super Scalis", furono concesse con contratto di conduzione ad partitionem ad medietatem. Questo accordo, peculiare della Longobardia, prevedeva che il proprietario concedesse il possesso di metà del vigneto a chi lo coltivava per cinque anni e tenesse per sé l’altra metà.