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Filippo Tommaso Marinetti

Filippo Tommaso Marinetti

(Alessandria d'Egitto, 1876 - Bellagio, 1944)

Marinetti compie gran parte dei suoi studi a Parigi e si afferma dapprima come poeta in lingua francese (La conquête des étoiles, 1902; Destruction, 1904; La ville charnelle, 1908). Nel 1905, a Milano fonda la rivista "Poesia", di un gusto ancora fra simbolista e liberty, nella quale ospita molti poeti d'avanguardia italiani e francesi. Nel 1909, con un "manifesto" apparso sul "Figaro" di Parigi, dà vita al movimento futurista; nel 1910 pubblica, in francese e in italiano, il romanzo Mafarka il futurista, che suscita clamorose polemiche, e nel quale è già in atto la poetica delle "parole in libertà", che persegue l'immediatezza e il dinamismo dell'espressione. L’opera successiva di Marinetti, in prosa o in versi, malgrado certi impeti lirici (cfr. Zang Tumb Tumb, 1914; L'alcova d'acciaio, 1921; Novelle colle labbra tinte, 1930; Spagna veloce e toro futurista, 1931; L'Aeropoema del Golfo della Spezia, 1935), è piuttosto oratoria e azione politico-letteraria. Pertanto le sue opere più importanti restano i "manifesti" del primo periodo, alcuni dei quali (come quelli sul teatro di varietà, sul teatro sintetico, ecc.) ricchi di spunti, intuizioni e precorrimenti.
Interventista (Guerra sola igiene del mondo, 1915), e combattente della prima guerra mondiale, Marinetti è accanto a Mussolini dalle origini del fascismo alla Repubblica di Salò, esaltandone le imprese guerresche. Fa parte dell'Accademia d'Italia.

 

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