Aurelio de' Giorgi Bertola
(Direttore dal 1784 al 1786)
(Rimini, 1753 - 1798)
Entrò ragazzo in seminario e a soli diciassette anni pronunciò, costretto dalla famiglia, i voti nell'ordine degli Olivetani. Fuggito dal monastero, dopo una breve esperienza militare divenne prete secolare.
Insegnò Storia e geografia a Napoli, poi, dal 1784 al 1797, Storia universale nella facoltà di Lettere dell'Università di Pavia.
Nella sua produzione letteraria, alternò la poesia alle opere di storiografia e critica. Tra le più importanti del periodo pavese occorre ricordare Della filosofia della storia (Pavia, Bolzani, 1787; collocazione: 11 O 14), opera concepita anche per adempiere ad un preciso compito "cattedratico". Ai docenti pavesi, infatti, le riforme teresiane avevano imposto di non "dettare" più le lezioni, ma di avvalersi di un'opera a stampa che dovevano scrivere qualora non facessero ricorso a un testo già edito e approvato.
Amico dei potenti, poeta di fama, frequentò salotti e Accademie, dall'Arcadia agli Affidati, del quale fu principe dal 1785 al 1788.
Proprio nella pavese Accademia degli Affidati egli consolidò il suo ruolo di poeta e oratore di chiara fama, oltre che rinnovare l'istituzione con l'affiliazione di molti e illustri nuovi membri non solo lombardi, tra i quali Giuseppe Parini, Ippolito Pindemonte e Girolamo Tiraboschi.
La sua direzione della Biblioteca Universitaria, durata appena un biennio, non lasciò alcuna traccia.