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Saverio Lomartire e Piero Majocchi, Barbari? Qualche idea sui Longobardi, tra storia e monumenti

Salone Teresiano

19 ottobre 2017 - Incontro di studio

Giovedì 19 ottobre 2017, ore 17.00

L’ottobre longobardo in Salone Teresiano continua giovedì 19 ottobre alle ore 17 con la conferenza Barbari? Qualche idea sui Longobardi, tra storia e monumenti di Saverio Lomartire e Piero Majocchi.

L’intervento di Saverio Lomartire verte sulle nuove conoscenze, ma soprattutto nuove riflessioni, che negli ultimi anni hanno investito il panorama monumentale e artistico dell'ampia area della "Langobardia maior" e della "Langobardia minor, permettendo di ricondurre il mito di un'arte "barbarica" entro una più corretta visione storica. In particolare, una più attenta interpretazione dei dati relativi a taluni complessi monumentali, spesso caratterizzati da una particolare ricchezza decorativa, permette di individuare in buona parte della produzione dell'età longobarda i segnali di una peculiare e consapevole continuità con la tradizione architettonica e figurativa tardoantica e al tempo stesso di individuare in nuce taluni elementi che caratterizzeranno la futura "renovatio" carolingia.

Piero Majocchi illustra i principali cambiamenti nelle interpretazioni storiografiche e archeologiche del lungo periodo di passaggio dall'età antica al medioevo (dal V al VII secolo), ora denominato la "Trasformazione del Mondo Romano".

L'impero romano d'Occidente, infatti, non fu abbattuto dalle cosiddette "invasioni barbariche", che rappresentano se mai una delle conseguenze della disgregazione dello stato romano e non la causa.

Tali invasioni, inoltre, non furono né "invasioni" di popoli (piuttosto stanziamenti di eserciti) né "barbariche", poiché tali popolazioni gravitavano da secoli nell'orbita romana. In particolare, sarà affrontato il caso dei Longobardi e del loro insediamento in Italia, mostrando l'assenza di una migrazione di massa di una popolazione apportatrice di novità culturali e sociali: la fisionomia dell'Italia longobarda appare dunque il risultato di dinamiche interne alla società tardoromana, e non la conseguenza di feroci aggressioni esterne che non sono mi avvenute.

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